Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Trento, 13 febbraio 2005 A Torri di Quartesolo (Vicenza), con due colpi di benna al limitare del cantiere il ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi, e il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, assieme alla presidente della provincia di Vicenza Manuela Dallago, ieri mattina hanno materialmente aperto i lavori per la realizzazione della Valdastico Sud. Nuovo tratto autostradale che collegherà Vicenza, dalla intersezione tra la A4 e la A31, sino al polesine e Rovigo, innestandosi sulla statale 434 Transpolesana. Un vernissage che, non casualmente, appena il giorno prima in Trentino era stato preceduto dall’annuncio che la giunta Dellai non ha certo abbandonato l’idea di raccordarsi, verso nord, alla tanto chiacchierata autostrada. Anzi, l’assessore Silvano Grisenti ha spiegato venerdì di volere una certificazione ai massimi livelli della fattibilità ambientale del prolungamento verso nord. Una Vas, una valutazione che dovrebbe avere l’ok dell’Ue e della Convenzioni delle Alpi. A quel punto – è stato il ragionamento di Grisenti in giunta – si prendano finalmente le decisioni del caso. Particolare che non è sfuggito al governatore Galan che ieri con il caschetto calzato sul capo ha ammesso: «Con il Trentino i rapporti non si sono mai interrotti». Ma chi in giunta provinciale, Ds e Verdi, vedeva come fumo negli occhi l’ipotesi del prolungamento verso nord non ha certo mutato parere. Ecco l’assessore Ds Ottorino Bressanini: «Il nostro no alla Valdastico, rimane e non si sposta di un millimetro. L’approccio ambientale non sarebbe scandaloso visto che il prosieguo verso nord della Pirubi correrebbe pressoché integralmente in un tunnel. Del resto anche la galleria di Martignano, per la quale nessuno ha protestato, è un tunnel molto lungo. Il no è economico, la Valdastico ha costi astronomici e non c’è corrispondenza tra questi costi ed i benefici visto che servirebbe comunque solo a Vicenza, per la colonizzazione del Trentino». E per il parlamentare verde Marco Boato la Vas europea, con il coinvolgimento della Convenzione delle Alpi, potrebbe far mutare il quadro? «Partiamo da un’evidenza. L’inaugurazione del cantiere nel vicentino è la marchetta elettorale di un presidente istrione, quel Galan che è atteso tra poche settimane dalle elezioni e che non può nemmeno essere certo di essere rieletto. E’ tornata, ispirata da Berlusconi che li inaugura tre volte, la consuetudine, in stile anni’70, del taglio del nastro in vicinanza di una scadenza elettorale. Basti dire che per la Valdastico sud non sono nemmeno cominciate le procedure d’esproprio. Per quanto riguarda il documento proposto da Grisenti, con sette tecnici che, in sei mesi, dovrebbero decidere dei prossimi 50 anni del Trentino mi pare un caso di ignoranza politica molto grave. Comunque già domani ci sarà un riunione urgente del direttivo dei Verdi. Il documento verrà fatto esaminare dalle nostre due massime esperte nazionali sul tema della valutazione di impatto ambientale, ovvero Anna Donati e Maria Rosa Vittadini. Per di più – osserva Boato – la velleità di costruire una nuova autostrada viene rilanciata quando da giorni, da settimane, siamo prigionieri dello smog. Insomma da una parte si ordinano targhe alterne, si fermano le auto, dall’altra si vorrebbe fare arrivare in Trentino la Pirubi. Davvero un bell’esempio di coerenza». Dalla foschia di Torri di Quartesolo si viene a sapere che il tratto verso sud sarà completato per la fine del 2010, si svilupperà su 54 chilometri (44,7 in superficie, 5 in galleria e trincea, e 4,2 su ponti e viadotti). Il costo preventivato è di 998 milioni di euro. All’opera sono interessati i territori di quattro province, Vicenza, Verona, Padova e Rovigo e 23 Comuni. Sono previsti una barriera di esazione sulla sezione principale autostradale a Badia Polesine (Rovigo) e sei caselli: Longare, Albettone-Barbarano, Agulliaro, Noventa Vicentina (Vicenza), Santa Margherita e Piacenza d’Adige (Padova). Grazie a questa arteria la Società realizzatrice, l’Autostrada Brescia-Padova (la stessa società che si accollerebbe un costo eguale per arrivare in Vallagarina), assicurerebbe una riduzione dei costi di congestione sulla viabilità ordinaria, una riduzione di consumi di carburante ed inquinamento, una riduzione dei costi legati agli incidenti. Anche il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, come già aveva fatto poco prima il presidente del Veneto Giancarlo Galan, ha voluto elogiare i Comuni e le Province per l’apporto offerto, inaugurando il cantiere per la nuova Valdastico Sud. «Un esempio di collaborazione e di democrazia” ha definito il rapporto con gli Enti locali il rappresentante di Governo. La nostra politica ha lo scopo di ottenere un nuovo patrimonio di infrastrutture. Nel caso della Valdastico Sud o grazie alla collaborazione degli enti locali si è potuto chiudere un iter in due anni, quando di solito servono 10 anni».
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MARCO BOATO |
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